Ecografia della prostata
Tecnica ecografica
La ghiandola prostatica può essere studiata ecograficamente mediante differenti approcci:
- sovrapubico o transaddominale;
- transperineale (eseguita nei soggetti obesi con pannicolo adiposo che non consente di raggiungere la prostata per via transaddominale);
- transrettale (con sonda endocavitaria biplanare o, in alternativa, con sonda endocavitaria transvaginale, ma che risulta più grande quindi meno "gradita" dal paziente);
- transuretrale.
L'approccio sovrapubico rappresenta senza dubbio il modo più immediato per accedere alla prostata, si può eseguire in corso di eco addome e necessita di vescica piena. Con questo esame si può studiare la ecogenicità, la presenza di disomogeneità o calcificazioni e le dimensioni (volume calcolato con la tecnica dell'elissoide). Il volume si può calcolare partendo dai tre diametri principali moltiplicati per una costante:
Volume della prostata = L x T x V x 0.523
La misurazione del volume suindicata ha una buona accuratezza, con errore del 10% circa. Il volume normale è di 19 cc +/- 10, per cui valori superiori a 30 cc sono da considerarsi indice di IPB.

Caso clinico con calcificazioni: prostata di dimensioni normali. Piccola calcificazione centrale.

Stesso caso.
Caso clinico normale:

Sezione trasversale

Sezione longitudinale
Il calcolo del volume della prostata sopra raffigurata è di 24 cc.
Caso clinico con calcificazioni centrali:

Prostata di regolare forma e dimensioni ai limiti. Presenza di calcificazioni centrali.


Le calcificazioni hanno, in genere, scarso valore clinico, se non accompagnate da sintomi urinari non presuppongono accertamenti ulteriori o terapia. Possono evidenziarsi a livello periuretrale o in corrispondenza della capsula chirurgica, in questo caso sono da considerarsi parafisiologiche.

Ecografia Clinica. Busilacchi - Rapaccini. Idelson Gnocchi Guida ecografica S.I.U.M.B. - Ed. 2012
Casi clinici: esperienza personale