Patologia del gomito

Patologia del tendine distale del bicipite brachiale

Cenni di anatomia

Il tendine distale del muscolo bicipite brachiale è un tendine molto robusto di circa 7 cm che, a livello della rima articolare, si dirige profondamente e lateralmente per inserirsi sul tubercolo radiale. Prima della sua inserzione fornisce il lacerto fibroso che si estende dalla giunzione miotendinea per inserirsi, in direzione mediale, sulla fascia profonda dell'avambraccio, con la funzione di contribuire a mantenere il tendine nella sua corretta posizione.

Piani di scansione

Le scansioni utili allo studio del tendine distale del bicipite brachiale sono:

- scansione longitudinale e trasversale sul compartimento anteriore

- scansione longitudinale e trasversale sulla faccia dorsale dell'avambraccio con avambraccio verticale e gomito poggiato sul lettino

Tendinosi e tendinopatia calcifica

La tendinopatia del tendine distale del bicipite brachiale prelude alla rottura parziale o completa del tendine. L'aspetto ecografico può essere suggestivo di tendinosi con ispessimento ed aree disomogenee ipoecogene e di degenerazione mixoide. Possibili sono le calcificazioni e le entesopatie esofitiche a livello dell'inserzione sul tubercolo radiale responsabili di impingement in pronazione.

Rottura

La rottura del tendine distale del muscolo bicipite brachiale è un evento che colpisce il lavoratore o in body-builder, in genere dopo i 40 anni di età. Un segno importante è rappresentato dalla retrazione muscolare che, in alcuni casi, può essere assente in quanto il lacerto fibroso risulta ancora integro. L'ematoma nel tessuto sottocutaneo è evidente all'ispezione mentre con l'ecografia possiamo evidenziare la discontinuità delle fibre del tendine e la presenza di un ematoma intorno al tendine. Utili le manovre di prono-supinazione per evidenziare la quantità di fibre tendinee coinvolte dalla lesione. Il segno del "batacchio di campana" è dovuto alla rottura del tendine che risulta retratto e circondato dall'ematoma.

Le rotture parziali della porzione profonda possono essere dovute a microtraumi ripetuti o alla presenza di entesofiti a livello della tuberosità radiale che possono creare impingement durante la pronazione.

La porzione prossimale, più superficiale, è soggetta a traumi diretti.

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